La neve stende dal porticato, le mani si sfregano rubando il fiato; viene l’inverno la sua coperta bianca,
Travagliata pietra gravida di terrore e rabbia, a chi ti rivolgi in questa notte scura?
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Il sole attende, tra nuvole di sabbia e sale, l’estate gravida di questo mare.
Ho visto una fata dal cuore gentil… nel grembo portava i color dell’ap… Il rosso, di lacrime e sangue, il nero come tana d’amante. L’azzurro, il verde,
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
E vivrò nella tua voce, nella speranza che ti compone, fino al desiderio ultimo di vivere, un giorno solo felice e nel tuo nome.
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Tumultua l’anima E tinge il pianto La solitudine Di non amarti.
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.