Bruma sui colli, Piede in pauta,… Orti e mandorli in fiore, Decantano l’alba senza rumore. Qua e là una lepre salta,
Tumultua l’anima E tinge il pianto La solitudine Di non amarti.
Travagliata pietra gravida di terrore e rabbia, a chi ti rivolgi in questa notte scura?
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Fugge il sogno, nell’incoscienza di un’utopia. Nel sangue distopico
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Lo senti, è il canto dei campanili, delle mie incertezze, onda, dei tuoi sospiri. È il fuggir grave,
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.