Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
È vero, sono come il fuoco che accende le timide lampare, come la maschera di un carnevale.
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Bruma sui colli, Piede in pauta,… Orti e mandorli in fiore, Decantano l’alba senza rumore. Qua e là una lepre salta,
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
E vivrò nella tua voce, nella speranza che ti compone, fino al desiderio ultimo di vivere, un giorno solo felice e nel tuo nome.
Il sole attende, tra nuvole di sabbia e sale, l’estate gravida di questo mare.
Lo senti, è il canto dei campanili, delle mie incertezze, onda, dei tuoi sospiri. È il fuggir grave,
Fugge il sogno, nell’incoscienza di un’utopia. Nel sangue distopico
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
Il gatto gioca, con le cicale, Il sole spiana vecchie zanzare. Sale il giorno