Ho visto una fata dal cuore gentil… nel grembo portava i color dell’ap… Il rosso, di lacrime e sangue, il nero come tana d’amante. L’azzurro, il verde,
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Bruma sui colli, Piede in pauta,… Orti e mandorli in fiore, Decantano l’alba senza rumore. Qua e là una lepre salta,
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
Fugge il sogno, nell’incoscienza di un’utopia. Nel sangue distopico
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Tumultua l’anima E tinge il pianto La solitudine Di non amarti.
E vivrò nella tua voce, nella speranza che ti compone, fino al desiderio ultimo di vivere, un giorno solo felice e nel tuo nome.
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Travagliata pietra gravida di terrore e rabbia, a chi ti rivolgi in questa notte scura?
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Lo senti, è il canto dei campanili, delle mie incertezze, onda, dei tuoi sospiri. È il fuggir grave,