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Lo senti..

Lo senti, è il canto
dei campanili,
delle mie incertezze, onda,
dei tuoi sospiri.
 
È il fuggir grave,
chè or mi desta
di tua ironia
di tua bellezza.
 
Canto sensibile
di un usignolo,
che colma l’anima,
grazia di un volo.
 
È l’orto, l’arbusto secco,
di quest’estate,
dono, di una mandragola
delle sue fate.
 
È il raccolto
delle tue parole,
della tua anima,
è il sole.
 
E sai.. ti bacerei
nel mezzo di questa via,
come si mangiano le fragole
di questa mia follia.

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