Dalla raccolta "Pane al pane, vino al vino"© di Francesco D'Addino
#francescodaddinopoeta #italia #poesia #poesiaitaliana #poetiemergentiitaliani #poetiitaliani #poetiitalianicontemporanei #poetry #scrittori #scrittoriitaliani #versi#
Corrente di fiume silenziosa abbraccia la benvenuta sera, e nelle acque così chiare piano spegne il giorno
Muoiono anime sotto alle bombe accendono cieli schegge di un verso muto Di fronte alla morte
Scoppia il cuore in un pallido giorno, quando il ricordo generato dal ven… ancora di tanto in tanto ritorna È l’ amore fanciullo
Se scavassi nel mio cuore troveresti il tuo nome come una ferita non rimarginata. Il tempo è
Liberai il pensiero dalle spire del serpente, quando dagli occhi di un altro essere percepii la paura,
Dare il tormento ad anime vergini a noi che il cuore è una mansarda che non abita nessuno
Sopra il crinale della montagna pian se scioglie la neve così morbida e bianca, rinvigorendo sorgenti chiare, quasi trasparenti.
La corteccia ruvida di un albero è pari nel ricordo, ad un viso ch’ invecchiato mostra segni di vita e di gioia come speranze ambrate
Fogli bianchi quadri appesi storti cuori senza battiti anime orfane luci traballanti
Gli occhi sfiorano l’Infinito e il cuor geme, tant’è forte il ricordo di giorni d’Estate pieni a scaldar pensieri su carovane immaginarie
Brilli di vita “ O donna distinta dal tutto” Fugace illusione e simulacro amoroso Scaldi la carne
Leggeremo al sole versi di Neruda e ci rinfrancheranno lo spirito dagli oblii.
Uscì il sangue dalla bianca luna, ed io n’ ammirai il fondo dagli occhi per riuscire ad avere un sentore di verità. E consumai il tempo
Bruciate le pelli di quei marinai le reti gettano nelle albe di sale Sale che è finito per entrare nelle loro anime nei loro visi l’ orgoglio
Ombra gracile ai piedi miei telai d’ ombrelli e abiti smessi figure di megere