Non voglio piu’ credere nell’identita’ tra cose e parole non voglio piu’ navigare i dogmi di verita’ rivelate sono stanco di subire
L’ispirazione ti pervade l’anima come una quiete che batte le ali una attrazione
nel santuario dell’ esistenza il giorno si illumina squillano le trombe rullano i tamburi
Odio amore bonta’ ti cadono adosso nemmeno te ne accorgi sei troppo preoccupato a spargere la tua rugiada
Spesso nella mente risuona il canto di mia madre l’odore del suo abbraccio mi innalza verso il cielo per un attimo mi sembra
ricordo ricordi lontani ricordo sogni che sfuggono dalle mani ricordo una casa
Cattedrali del consumo ristoro dell’anima e fine delle nostre fatiche contenitori dei nostri desideri la loro voce un silenzio
Padre madre dallo stesso punto si diramano per generare il figlio il triangolo della vita
Nel broccato nero fremente di tenerezza l’ultimo respiro di pace invoca l’amore nel cuore infranto
Il crepitio del fuoco avvolge la mente le spezie artificiali colorano di rosso i nostri pensieri
Nell’eterno favolare dello spirito vorrei andare dove il tempo non es… per non avere dietro alle spalle questa forza vitale che giorno dopo giorno
vivi la vita con le sue illusioni ma non lasciarti andare senza conoscere la direzione
Per molto tempo insieme vagabondammo io e la mia ostinata voglia di capire poi stanco estenuato
Scoppia la tempesta masse d’acqua come cavalli furibondi scuotono l’universo la fanciulla
ogni cosa fluisce e rifluisce tutto s’alza e cade la terra si dissolve nell’acqua l’acqua nel fuoco il fuoco nell’aria