Come grottesche figure ci muoviamo dimentichi della verita’ che fino a ieri orgogliosamente esibivamo
in questo palcoscenico dove le ore di una nuova notte guardano la luna dell’ esistenza l’intelligenza cosmica riflette la luce spirituale
Trasformando la natura ricrei l’emozione che prova l’anima quando ascolta nelle antiche cattedrali il canto Gregoriano
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio nel ricordo di sapori lontani le tue esili mani cercavano pensieri
Vorresti decifrare il segreto svelare l’enigma perderti nell’universo per trovare la tua essenza al di la’ delle tenebre
a cosa servono i poeti con le loro imbarcazioni cariche di sogni se poi nessuno vi puo’ salire a cosa servono i poeti
Scoppia la tempesta masse d’acqua come cavalli furibondi scuotono l’universo la fanciulla
se hai smarrito la via del ritorno abbandonati in frammenti di assoluto lasciati trasportare
Spesso nella mente risuona il canto di mia madre l’odore del suo abbraccio mi innalza verso il cielo per un attimo mi sembra
Cattedrali del consumo ristoro dell’anima e fine delle nostre fatiche contenitori dei nostri desideri la loro voce un silenzio
Senza pensare senza toccarti nella notte della vita l’ anima
Non voglio piu’ credere nell’identita’ tra cose e parole non voglio piu’ navigare i dogmi di verita’ rivelate sono stanco di subire
Arcani segreti si consacrano all’eterno immergendomi nel sorriso degli dei per scoprire la volonta’ creatrice che ha unito lo spazio e il tempo
Il valore tenebroso della morte sta oscurando il valore solare della vita
Lucentissime nella notte ardono le stelle ma il mirto la viola il tenero lauro