Valloncello dell'Albero Isolato il 27 agosto 1916
#ScrittoriItaliani
E per la luce giusta, Cadendo solo un’ombra viola Sopra il giogo meno alto, La lontananza aperta alla misura, Ogni mio palpito, come usa il cuor…
Balaustrata di brezza per appoggiare stasera la mia malinconia
Sei comparsa al portone In un vestito rosso Per dirmi che sei fuoco Che consuma e riaccende. Una spina mi ha punto
E per la luce giusta, Cadendo solo un’ombra viola sopra il giogo meno alto, La lontananza aperta alla misura, Ogni mio palpito, come usa il cuor…
E subito riprende il viaggio come dopo il naufragio un superstite lupo di mare
Col mare mi sono fatto una bara di freschezza
Chiuso fra cose mortali (Anche il cielo stellato finirà) Perché bramo Dio?
Migliaia d’uomini prima di me, ed anche più di me carichi d’anni, Mortalmene ferì Il lampo d’una bocca. Questo non è motivo
In nessuna parte di terra mi posso accasare
Calante malinconia lungo il corpo… al suo destino Calante notturno abbandono di corpi a pien’anima presi nel silenzio vasto
E il cuore quando d’un ultimo batt… Avrà fatto cadere il muro d’ombra, Per condurmi, Madre, sino al Sign… Come una volta mi darai la mano. In ginocchio, decisa,
Dalla spoglia di serpe Alla pavida talpa Ogni grigio si gingilla sui duomi.… Come una prora bionda Di stella in stella il sole s’acco…
Nel molle giro di un sorriso ci sentiamo legare da un turbine di germogli di desiderio Ci vendemmia il sole Chiudiamo gli occhi
Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie
Il cuore ha prodigato le lucciole s’è acceso e spento di verde in verde ho compitato Colle mie mani plasmo il suolo