Mi fa da culla Il mare dell’onirico, Ed ogni filosofia e domanda È posta sotto altri fondamenti. Io sono l’inventore
Col tempo si perde ogni attitudine al mondo va la vita svuotandosi dei suoi orpelli di fango e non rimane che il tempo
Io guardo le mie Monotone realtà Cercando di controllare Ciò che non ha senso, Quello che si esprime solo
Chiaro, pensavo guardandoti, per la via più dritta il colpo arriva prima e fa più mal… ma tu saresti stata con me a sanarmi, ad amarmi comunque.
Lo so, io mento, tu non sei, Non sei il mio sogno Che calpesta questo suolo E l’ostinazione e la malattia, E la possibilità la guarigione.
A cosa sarebbe servito Scambiare tutta questa febbre Questi giorni brucianti passione Per capitalizzare un sentimento? Voglio dire che abbiamo fatto
Ti sia vietato inizio Se non sopporti la notte, E dare voce alle cose Se aspiri alla verità. Non temere l’oscuro
L’aspetto sotto sopra Di chi porta il Segno, Irriso ad un passo Dalla comune comprensione. Indosso la maschera
Vederti nei sogni, salutarti al risveglio Maledire bene e ricordo. Non era questo Che volevi io diventassi.
Credo di non dire assurdità Affermando che le saggezza magmati… Che precedono il sonno Sono portatrici di rivelazioni pro… Che per la vastità stessa della lo…
Non importa se una parola sfuggirà dalle funamboliche piroette delle mia anima ed andrà a dipingere un immagine alla quale non apparte…
Vivremo, poiché il Senza nome Ha prolungato il soffio Senza nessun apparente movimento. Ci scherziamo co la guerra Irrighiamo di sangue il grano
A volte credo d’esser pazzo, Scambio la vita per malattia Un pericoloso morbo dell’anima. Sto da tanto tempo Nel posto delle solitudini
Ti sia vietato inizio Se non sopporti la notte, E dare voce alle cose Se aspiri alla verità Non temere l’oscuro
Un eremitaggio dei nostri tempi Mi chiedo se abbia valore O se sia l’urlo egotico Di uno che non trova pace. Sono appartenuto da sempre