#ScrittoriItaliani
Parole – vetri che infedelmente rispecchiate il mio cielo - di voi pensai dopo il tramonto
Alle soglie d’autunno in un tramonto muto scopri l’onda del tempo e la tua resa
Quando dal mio buio traboccherai di schianto in una cascata di sangue— navigherò con una rossa vela
Mi portò il mio cavallo tra le foglie con soffice volo. Calda vita nel vento il suo respiro,
Di là dai vetri tre rondini, di qua dai vetri tre mosche sfiondano bistrattando a gara due triangoli di svenevole azzurro…
Per troppa vita che ho nel sangue tremo nel vasto inverno. E all’improvviso, come per una fonte che si scioglie
Ti do me stessa, le mie notti insonni, i lunghi sorsi di cielo e stelle – bevuti sulle montagne,
Sorelle, a voi non dispiace ch’io segua anche stasera la vostra via? Così dolce è passare senza parole
Sospingo una delle grevi porte e mi cade alle spalle la furia del meriggio ventoso. A lenti passi m’inoltro, bevendo l’ombra improvvisa
Lumi e capanne ai bivi chiamarono i compagni. A te resta questa che il vento ti disvela
Io penso che il tuo modo di sorrid… è più dolce del sole su questo vaso di fiori già un poco appassiti—
Sulla città silenzi improvvisi. Varchi con un sorriso indefinibile i confini:
Chi mi parla non sa che io ho vissuto un’altra vita – come chi dica una fiaba o una parabola santa.
O lasciate lasciate che io sia una cosa di nessuno per queste vecchie strade in cui la sera affonda – O lasciate lasciate ch’io mi perda
È un sole bianco che intenerisce sui monumenti le donne di bronzo. Vorresti sparire alle case, destar… ove trascinano lenti carri sbarre di ferro verso la campagna—